Simona L.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Mi è sempre piaciuto cucinare e fino a poco tempo fa lo facevo con passione per il mio papà, un buongustaio che adorava le cose cucinate da me.
Quando la notte in cui è venuto a mancare mi chiamò al citofono mio fratello, avevo appena messo a lievitare il pane a forma di rosette. Così mio padre non ha mai assaggiato il mio ultimo pane con lievito di birra .
Da quel 4 novembre non volevo più cucinare, mi era passata la voglia. Da tempo avevo pensato di cominciare con il lievito madre e fare il panettone per lui per Natale, ma venendo a mancare lui, il mio assaggiatore, ci avevo rinunciato e non avevo voglia di provarci.
Poi dopo un po’, in un gruppo di forni sul fornello, ho ritrovato il coraggio di ricominciare a far qualcosa e mi è venuto sott’occhio un post che parlava del lievito madre e di un altro gruppo. Eravate VOI e mi sono iscritta. Piano piano mi è tornata l’idea di creare questo lievito magico che da tempo, già da quando ero bambina e vedevo la mia nonna che impastava quintali di farina per fare il pane con questo lievito “di casa”, mi incuriosiva. Con in me ancora forte il dolore per la perdita di mio padre mi sono tuffata in questa avventura e ho dato vita alla mia pasta madre.
Anche se mio padre non ha potuto assaggiarlo io ho fatto da pivella il mio primo panettone e l’ho fatto in suo onore, certa che ne sarebbe stato orgoglioso.
Grazie a voi, ai vostri consigli e al mio lievito, ho trovato il modo, impastando, di andare avanti giorno per giorno. Ogni cosa che preparo, la faccio pensando a mio padre, lui è vicino a me, ho la sua foto in cucina vicino a dove impasto, credo che lui mi guardi da lassù e sia felice di vedere che sto imparando tante cose e che continuo a cucinare. Ci sono tante persone a cui dono ciò che preparo, persone bisognose, e questo mi fa stare bene.
E’ buffo come questo piccolo lievito abbia cambiato la mia vita: mi abbia aiutato a superare il mio dolore e fatto conoscere belle persone, come Giancarlo, che considero il mio nonnino e che mi ha anche donato un pezzetto del suo lievito.  Mi sento voluta bene e siete per me una seconda famiglia.
Per me la pasta madre è casa, profumo di buono, di pane e biscotti,  è gioia negli occhi dei bambini quando porto loro qualcosa che ho appena sfornato, è amore impagabile, è un forno acceso che riscalda la mia casa e il mio cuore, quel cuore che si era raffreddato. E’ davvero magico questo lievito, perché altrimenti non mi spiego tutte queste belle cose che son venute fuori da un momento così brutto della mia vita. E la magia non è ancora finita, ho ancora tanto da imparare e da mostrare a mio padre: lui è lì che aspetta meraviglie e grazie a voi  e ai vostri consigli so che non lo deluderò.
Grazie a tutti per quello che fate per me, ve ne sono grata con tutto il mio cuore.

Simona

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