Valentina V.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Io mi chiamo Valentina, ho trentun’anni e da circa un anno e mezzo ho riscoperto la pasta madre.
Si, riscoperto: quando ero una bambina la mia bisnonna faceva il pane a casa; non era un hobby o una passione, lei da sempre nel suo forno a pietra faceva il pane per tutta la settimana. Lasciava che io e mia sorella toccassimo l’impasto, ma c’era una cosa che non potevamo toccare, lei la chiamava “a livatina”. Non sapevamo il perché, ma dato che potevamo giocare col resto dell’impasto non ci importava, in fin dei conti la nonna preparava sempre “la nostra pagnottina” che per il semplice fatto di vederla nascere da acqua e farina, crescere e poi diventare pane, ci sembrava la cosa più buona del mondo e la divoravamo subito. Avevo circa sette anni quando la mia bisnonna se ne andò via portandosi dietro anche “la mia pagnottina” insieme a mille altre cose semplici, belle, genuine.
Un anno e mezzo fa ero in giro con mio marito e una coppia di amici, era ora di cena ma non avevamo nulla di pronto o da poter cucinare velocemente; ci venne così l’idea di prendere due buoni filoni di pane e condirli. Girammo tre panifici ma con delusione trovammo solo pane che sembrava finto e gommoso, tanto da abbandonare l’idea del pane condito. Arrabbiata promisi ai miei amici che avrei fatto io un pane migliore di quelli che avevamo appena visto.
Il giorno dopo a lavoro raccontai l’episodio alla mia collega Eleonora che, divertita, mi disse che lei da anni preparava da sé tutto per la sua famiglia con il lievito madre. Incuriosita e affascinata mi feci spiegare il più possibile e lo stesso pomeriggio provai a far nascere la mia pasta madre. Una settimana dopo però la feci morire dignitosamente cuocendo delle piadine che regalai a mia madre e accettai in dono un po’ della pasta madre di Eleonora: non volevo aspettare mesi, volevo poter fare subito il pane (allora non avevo consapevolezza dei tempi del nostro amato lievito!) Lei mi dette due sole raccomandazioni: abbine cura e iscriviti al gruppo facebook La Pasta Madre.
Il giorno dopo ho impastato e di notte infornato il mio primo pane con la pasta madre. Quando l’ho assaggiato mi sono emozionata. E non perché era troppo bello o troppo buono (non era infatti né l’uno né l’altro), ma perché quel gusto mi ha portato indietro di venticinque anni: solo in quel momento ho realizzato che il lievito madre era “a livatina” della mia bisnonna. Quel gusto, quel profumo, quei residui di impasto sulle mani, hanno rievocato in me ricordi e sensazioni perdute da tanto. Ed è stato amore.
Il giorno dopo mi sono iscritta al nostro gruppo ed è stato amore a prima vista anche quello. Le persone gentili e disponibili che ti aiutano e consigliano, le foto accattivanti che ti fanno nascere nuove sfide con te stessa e ti permettono di entrare virtualmente nelle cucine degli altri membri del gruppo, un grande gruppo di amici. E come in ogni gruppo di amici c’è chi meravigliosamente ci guida (le nostre Boss), quello che scherza sempre e sdrammatizza tutto (Arster), quello che ne sa più di tutti ma non lo ostenta ((A) Giancarlo) quella che nonostante a questo punto è riuscita a realizzare tutti i lievitati con soddisfacente risultato, continua a far meglio gli acrostici per ogni occasione (IO!)… e tutti gli altri naturalmente.
Abbiamo imparato a conoscerci, convivere e rispettarci; ogni tanto viene fuori qualche maestrina o qualche “professionista” a cercare di mettere zizzania, ma lascia il tempo che trova (che è il tempo di un post). Abbiamo superato ben altro, quindi godiamoci questo nuovo traguardo, ricordiamoci che primeggiare cozza molto con la straordinaria semplicità della pasta madre, coccoliamo i nostri lieviti e le persone che amiamo con ciò che lei ci permette di realizzare e, di cuore, buon #10000 a tutti.

Valentina Viola

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