La pasta madre e l’estate
Premessa: questo articolo l’ho iniziato un paio di settimane fa, quando eravamo alle prese con un inizio di maggio con temperature decisamente superiori alla media e sul gruppo era già un pullulare di post di persone che si lamentavano che le brioche lasciate lievitare durante la notte avessero al mattino un sentore di acido e così anche il pane o la pizza impastati secondo tempistiche invernali.
Mentre però con gran fatica cercavo di ritagliarmi il tempo necessario per terminarlo, TADANNNNNNNNN… ecco che il maggio agostano si è trasformato in un maggio novembrino 😮
Nonostante il fresco e il fatto che in realtà le nostre paste madri ancora non debbano affrontare l’estate, ho deciso comunque di postarlo, affinché il gruppo non si trovi poi impreparato se presto, come tutti ci auguriamo, arrivasse di nuovo (e definitivamente) il gran caldo.
Ebbene sì, il rialzo delle temperature cambia le carte in gioco per noi appassionati di pasta madre: da una parte facilita le cose accelerando le lievitazioni, ma dall’altra, se non si apportano i cambiamenti di cui cui a breve parleremo, fa sì che possiamo ritrovarci con impasti collassati e panificati dal gusto acidulo.
Come fare per risolvere il problema?