Alessia T.
Era una sera di un comune inverno di qualche anno fa e come ogni sera accendo la TV: sento parlare di una madre, ma si trattava di una madre particolare… LA PASTA MADRE!!!
La mia attenzione è subito catturata da quel panetto liscio e bianco in cui mai avrei immaginato potesse nascondersi tanto studio e ricerca. Conoscevo solo la pasta da riporto, che comunque non avevo mai utilizzato, fedele com’ero alla comodità di quel panetto squadrato e marroncino che era il lievito di birra. Eppure, quel giorno, una semplice trasmissione televisiva ha rappresentato la rottura di un rapporto di comodo e l’inizio di un nuovo legame, un legame nutrito dalla voglia di conoscere il mondo della panificazione con tutte le sue sfaccettature.
Iniziai così a documentarmi sulla natura della pasta madre, sulle sue funzioni e peculiarità e sul suo lavoro negli impasti e giorno dopo giorno crebbe la mia voglia di averne un po’ tra le mani. Dopo qualche mese, quando un amico mi spacciò un po’ della sua, arrivò questa grande possibilità.
Una volta a casa però il mio entusiasmo e la mia gioia furono accompagnati dalla paura di non essere in grado di gestirla correttamente.
“E adesso?!?! Calma… niente panico… imparerete a conoscervi!” ripetevo tra me e me.
Così le detti il benvenuto che si riserva ai migliori ospiti, bagnetto caldo, copertine asciutte e sterilizzate, possibilità di dormire al fresco e al riparo da qualsiasi nemico, pasti regolari e di qualità, insomma non le facevo mancare nulla!
Eppure la mia paura di non essere alla sua altezza era causa di una considerevole distanza tra me e lei: all’inizio io e Teresina (questo il nome con cui l’avevo battezzata) panificavamo insieme, ma nessuna delle due capiva l’altra e i risultati erano deludenti.
Era un rapporto strano, morboso, ma nonostante le continue discussioni, nelle quali volavano anche parolacce, io mi ero affezionata a lei e se Teresina non voleva proprio saperne di crescere, certo non poteva dirsi lo stesso della mia voglia di panificare e soprattutto di panificare insieme a lei!
La scoperta della pasta madre mi stava portando verso un’ altra scoperta, ben più importante, quella della parte più creativa e produttiva di me, la quale è venuta fuori proprio iniziando ad impastare acqua, farina e… Teresina!
Pian piano maturava in me la consapevolezza di ciò che volevo fare, e questa passione mi faceva davvero battere il cuore e mi dava quel coraggio che spesso è mancato al mio carattere un po’ insicuro. Insomma, stavo facendo con la mia pasta madre un percorso introspettivo alla ricerca della mia vera identità e lo stavo facendo sotto tutti i punti di vista e nel modo più naturale possibile.
Poi un bel giorno su Facebook ricevo l’invito di iscrizione ad un gruppo di panificazione da parte della mia cara amica Carolina, a cui dedico un grazie di cuore per avermi invogliato a seguire questo percorso credendo in me prima di tutti. Io e Teresina entriamo così in questo gruppo chiamato LA PASTA MADRE ed entriamo in punta di piedi, ospiti di questa nuova famiglia che già all’epoca era numerosissima, con tanti nomi nuovi, tanti volti nuovi, altrettante ricette; persone lontane chilometri e chilometri eppure tutte tanto vicine, unite dallo spirito di condivisione e dalla passione e dall’amore per i propri lieviti.
Mi dico: “Finalmente un posto dove le persone, pur non conoscendosi realmente, si confrontano, si consigliano, si aiutano, si confortano… SI RISPETTANO!”
Finalmente un posto in cui poter raccontare me stessa attraverso la mia passione, senza poi sentirmi ridicola o incompresa, cosa che invece succede quando si dedicano le proprie parole a chi non vuole capire né quindi sa apprezzare il concetto di ritornare alle origini per ritornare a mangiar sano.
Da quel mio ingresso nel gruppo é passato poco più di un anno. Ne ho fatte di esperienze panificatorie in questi 365 giorni, alcune ben riuscite, altre fallite, eppure sono felice di ogni singolo impasto realizzato.
Oggi io e la mia pasta madre abbiamo fatto la pace definitiva ed io non smetterò mai di parlarle e dirle grazie per quanto lei ha insegnato a me.
Sono una persona che vive di emozioni e di sentimenti e per me la pasta madre è davvero qualcosa di speciale e mi piace pensare che abbia addirittura un’anima, ma so che anche in questo ognuno di voi membri potrà capirmi.
Oggi devo ringraziare tutti voi, miei compagni di viaggio, molti dei quali sono diventati veri amici, perché attraverso le vostre creazioni donate ogni giorno entusiasmo, voglia di fare e di non arrendersi mai! Ma ancor di più ringrazio il lavoro da amministratrici e rifondatrici di Alessia, Elena e Francesca, un lavoro fatto con umiltà e serietà che giorno dopo giorno ci permette di crescere, di dedicare alla nostra passione le giuste attenzioni e di avvicinarci al mondo della panificazione sempre nel rispetto della libertà di ciascuno, un lavoro che ci permette di scegliere ricette e procedimenti secondo le nostre esigenze e capacità.
Questo gruppo mi ha dato tante emozioni di tutti i tipi, ma sicuramente la più grande e inaspettata è stata quella di incontrare il mio attuale compagno di vita. Grazie Gianluca per quanto mi hai insegnato e per l’amore che mi doni condividendo con me questa meravigliosa passione.
Insomma, c’è tanta vita vera in questo gruppo, molto più di quello che si possa pensare, e oggi in 10000 festeggiamo emozioni e sentimenti veri.
Se il gruppo continua a crescere è merito di tutti noi! Siamo 10000 nomi, 10000 volti, 10000 amici che rispettano il lavoro dell’uno e dell’altro. Siamo 10000 vite diverse, ognuna con il proprio bagaglio di sapere e di esperienze, ma siamo prima di tutto 10000 cuori che oggi battono all’unisono per LA PASTA MADRE.
Alessia Tirri
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Commenti (1)
Gruppo La Pasta Madre » Inaugurazione rubrica Io, la mia Pasta Madre e Voi
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[…] con la vittoria di Alessia T. di essere scampati alla pubblicazione della vostra Opera […]
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