Fabiana B.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

La storia fra me e la pasta madre è iniziata poco prima del Natale 2011, quando la Boss Alessia, che avevo conosciuto per caso al corso di preparazione al parto frequentato da mia figlia Chiara durante la sua prima gravidanza (anche Alessia era in attesa), spacciò un pochino di licoli a mia figlia, e lei, nonostante io non volessi, ne spacciò un po’ anche a me.
Io lo presi e lo misi in frigo convintissima che dopo le feste l’avrei gettato. Ogni volta che vedevo il barattolo dicevo tra me e me: “Che potrò mai farmene di quest’affare?”, ma non avevo il coraggio di disfarmene ed un bel giorno decisi addirittura di rinfrescarlo e usarlo… uno SCEMPIO, venne un pane che chiamarlo disco volante era fargli un complimento!! Cominciai così a stressare Alessia, alla quale, a differenza nostra, erano venuti fin da subito dei bellissimi pani, e lei con pazienza ci dispensava i suoi consigli. Poi un giorno, nel gennaio 2012, con Daria e Glores decise di creare un gruppo FB dove discutere proprio di pasta madre e scambiarci ricette e consigli. Non chiedetemi come né perché, ma mi ritrovai ad essere il primo membro effettivo del mitico gruppo “La Pasta Madre”, la prima esterna che chiese alle admin di poter entrare.
Da quel giorno, pian pianino, cominciai a conoscere e prendere sempre più confidenza con la mia “Carola” (così si chiama il mio licoli). L’ho amata e la amo ancora un sacco e quando sforno le mie prelibatezze è sempre una magia. Ne ho spacciata anche tantissima. Vorrei sempre migliorare ma per una persona che fino a 3 anni fa odiava impastare con tutta se stessa già fare quello che faccio è davvero un successo.
Un grazie di cuore a tutti i membri del gruppo e senza nulla togliere alle altre admin, passate e attuali, uno speciale ad Alessia con la quale ho condiviso più da vicino successi, insuccessi, momenti di condivisione e panificazione. TUTTO IL RESTO E’ STORIA RECENTE!!!!!!!!!!!!!!!

Fabiana Barsotti

Simona L.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Mi è sempre piaciuto cucinare e fino a poco tempo fa lo facevo con passione per il mio papà, un buongustaio che adorava le cose cucinate da me.
Quando la notte in cui è venuto a mancare mi chiamò al citofono mio fratello, avevo appena messo a lievitare il pane a forma di rosette. Così mio padre non ha mai assaggiato il mio ultimo pane con lievito di birra .
Da quel 4 novembre non volevo più cucinare, mi era passata la voglia. Da tempo avevo pensato di cominciare con il lievito madre e fare il panettone per lui per Natale, ma venendo a mancare lui, il mio assaggiatore, ci avevo rinunciato e non avevo voglia di provarci.
Poi dopo un po’, in un gruppo di forni sul fornello, ho ritrovato il coraggio di ricominciare a far qualcosa e mi è venuto sott’occhio un post che parlava del lievito madre e di un altro gruppo. Eravate VOI e mi sono iscritta. Piano piano mi è tornata l’idea di creare questo lievito magico che da tempo, già da quando ero bambina e vedevo la mia nonna che impastava quintali di farina per fare il pane con questo lievito “di casa”, mi incuriosiva. Con in me ancora forte il dolore per la perdita di mio padre mi sono tuffata in questa avventura e ho dato vita alla mia pasta madre.
Anche se mio padre non ha potuto assaggiarlo io ho fatto da pivella il mio primo panettone e l’ho fatto in suo onore, certa che ne sarebbe stato orgoglioso.
Grazie a voi, ai vostri consigli e al mio lievito, ho trovato il modo, impastando, di andare avanti giorno per giorno. Ogni cosa che preparo, la faccio pensando a mio padre, lui è vicino a me, ho la sua foto in cucina vicino a dove impasto, credo che lui mi guardi da lassù e sia felice di vedere che sto imparando tante cose e che continuo a cucinare. Ci sono tante persone a cui dono ciò che preparo, persone bisognose, e questo mi fa stare bene.
E’ buffo come questo piccolo lievito abbia cambiato la mia vita: mi abbia aiutato a superare il mio dolore e fatto conoscere belle persone, come Giancarlo, che considero il mio nonnino e che mi ha anche donato un pezzetto del suo lievito.  Mi sento voluta bene e siete per me una seconda famiglia.
Per me la pasta madre è casa, profumo di buono, di pane e biscotti,  è gioia negli occhi dei bambini quando porto loro qualcosa che ho appena sfornato, è amore impagabile, è un forno acceso che riscalda la mia casa e il mio cuore, quel cuore che si era raffreddato. E’ davvero magico questo lievito, perché altrimenti non mi spiego tutte queste belle cose che son venute fuori da un momento così brutto della mia vita. E la magia non è ancora finita, ho ancora tanto da imparare e da mostrare a mio padre: lui è lì che aspetta meraviglie e grazie a voi  e ai vostri consigli so che non lo deluderò.
Grazie a tutti per quello che fate per me, ve ne sono grata con tutto il mio cuore.

Simona

Antonella L.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Il mio amore per il pane fatto in casa nasce così: una stanza con un camino, un grande tavolo in legno (‘sa mesa’), una donna forte con un fazzoletto in testa che ha i lembi tirati su per non infastidire il lavoro delle sue braccia robuste, un sofà sul quale, alle due del mattino, io bimba di tre anni aspetto l’arrivo di questa gran lavoratrice per aiutarla a fare il pane.
Visto che tutti me lo tenevano nascosto nessuno si è mai spiegato come io facessi a intuire il giorno del pane, ma io forse lo sentivo nell’aria e allora mi trovavo lì sveglia, pronta ad aspettare che la mia nonna arrivasse dalla sua camera da letto, iniziasse a impastare ed io a pasticciare.
Poi sono diventata grande e sono andata via dalla mia amata isola per incontrare l’amore della mia vita e quando la mia nonna paterna non era più tra noi oramai da molto tempo, ho iniziato a sentire io stessa il desiderio di fare il pane in casa, pane di semola ovviamente, perché in Sardegna pane vuole dire profumo di semola cotta nel forno a legna.
La moda della pasta madre era agli inizi e io mi sono messa a cercare informazioni. I primi esperimenti sono stati disastrosi, poi sono diventata mamma e tutto si è riassopito per poi risvegliarsi ancora quando per caso incontro un bellissimo gruppo di persone che con gioia mi insegnano a fare il pane. Conosco tante belle persone e tanti cuori e lì ancora sto di tanto in tanto… e la mia casa profuma di semola e non solo.

Con amore

Antonella Lizzeri

Carlotta G.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Pasta madre? Grazie no!

Ho il lievito di birra, di che me ne fo?

Poi c’è la Boss, che su Facebook ho amica,

che pubblica impasti senza fatica.

Davvero con la PM si può far tutta quella roba?

Iscrivimi al Gruppo che faccio una prova!

Autoprodurmela? No, mai!

Menomale c’è Chiara che mi toglie dai guai!

Mi spaccia una poltiglia, ma non è una sòla!

Mi piace da subito e la chiamo Lola.

Un impasto dietro l’altro con in mezzo qualche errore,

Ecco… è così che è nato un grande amore!!!

(Carlotta Giannelli)

Gaia M.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

(Questa è la storia di un po’ d’acqua e farina… dal cui abbraccio nacque Blobbina)

Con tutta me stessa t’ho desiderata

e finalmente, quel dì d’Ottobre, sei nata.

Pian pianino hai preso forza

e adesso più nessuno ti smorza!

Bella, pimpante e rigogliosa

di te son molto orgogliosa.

E quando il pane assaggio

ha il sapore di un viaggio,

in camper, barca e treno,

con la pioggia, il vento e il sereno,

in Croazia e Tunisia,

questo è amore, mamma mia!

Parte di te ha preso la via,

t’ho condivisa con allegria,

in viaggio per tutto lo stivale e oltre,

di entusiasmo e accoglienza, una coltre.

Nel bel mezzo di un fermento

colgo un gruppo e mi alimento

di entusiasmo, gioia e follia,

qui mi sento a casa mia!

Dieci mila e più persone,

tanta la condivisione!

Di ringraziar io non la smetto:

Bertoncini,  Marchetti e Bonifetto

siete admin assai capaci…

E che il sole vi baci!

(Gaia Marchese)

Emanuela F.

Written by Francesca Giovanna Marchetti. Posted in Io la mia Pasta Madre e Voi

Beh che dire, è un po’ che non scrivo un tema e ve ne accorgerete subito dalla punteggiatura, dagli errori di ortografia e dalla mia specialità… andare fuori tema!!!
Ma non m’importa e non lo rileggerò neppure, perché ciò che conta non è la forma ma il fatto che esso sia un pensiero dedicato, più che alla pasta madre in sé, a quello che di buono essa ha portato nella mia vita.
Intendiamoci, non è che io abbia una vita vuota o triste, anzi, in molti si chiedono, dove cavolo io trovi il tempo e la voglia di impastare, ma loro, gli altri, non conoscono la Gigia… Chi è la Gigia???
Facciamo un passo indietro: era un aprile di qualche anno fa, invito a cena una mia cara amica per una pizza e lei mi porta questo scricciolo di pallina di acqua e farina e mi dice: “Ecco, questo è un lievito, prova a entrare nel gruppo facebook tal dei tali e vedi se la cosa può interessarti…”
Apriti cielo… fu amore a prima vista!!!! E non vi sto a dire l’adrenalina quando sfornai il mio primo pane cafone e le mie prime brioche: ero talmente ‘contentona’ che davvero non potevo credere di avere tra le mani la possibilità di divertirmi facendo queste cose.
Entrando nel gruppo la mia risaputa timidezza mi ha inizialmente un po’ bloccata… phuahuahuahuaaaaaaaaa…. mica vero!!!! Sono infatti stata da subito una scassamaracas di prima categoria, con mille domande sotto ad ogni post, e tra esse tipo due intelligenti e il resto cavolate, la mia ossessione erano soprattutto le tempistiche degli impasti… insomma ero una matta, una matta felice.
Capiamoci, non che per me sia stato facile incastrare tutto, pero’ col tempo (e dandomi una calmata ihihihihihihih) ho imparato a conoscere la mia Gigia e a lavorarci con amore e per amore della mia famiglia, degli amici e perché no, della mia persona: piccole produzioni, un po’ di compleanni, tante ricette diverse fino a provare l’adrenalina, con la faccia schiantata sul vetro alle tre di notte, di veder crescere il tuo panettone o il tuo pandoro.
Ah, comunque mica l’ho detto chi è la Gigia… La Gigia è il mio adorato lievito madre. E il gruppo??? Ma naturalmente il gruppo della Pasta Madre, dove ho conosciuto virtualmente, ma poi spesso anche nella vita reale, persone meravigliose, il luogo dove ho passato serate a ridere e scherzare e dove ho imparato quello che so da gente che veramente sa quello che sta facendo, non come me che faccio ‘manuelate’ con tempi ‘manueloidi’… insomma, per non nominare qualcuno, non nomino nessuno, ma ringrazio tutti e tutte.
Continuate così… continuiamo così… 
Love everybody

Emanuela Farci

Alessia T.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Era una sera di un comune inverno di qualche anno fa e come ogni sera accendo la TV: sento parlare di una madre, ma si trattava di una madre particolare… LA PASTA MADRE!!!
La mia attenzione è subito catturata da quel panetto liscio e bianco in cui mai avrei immaginato potesse nascondersi tanto studio e ricerca. Conoscevo solo la pasta da riporto, che comunque non avevo mai utilizzato, fedele com’ero alla comodità di quel panetto squadrato e marroncino che era il lievito di birra. Eppure, quel giorno, una semplice trasmissione televisiva ha rappresentato la rottura di un rapporto di comodo e l’inizio di un nuovo legame, un legame nutrito dalla voglia di conoscere il mondo della panificazione con tutte le sue sfaccettature.
Iniziai così a documentarmi sulla natura della pasta madre, sulle sue funzioni e peculiarità e sul suo lavoro negli impasti e giorno dopo giorno crebbe la mia voglia di averne un po’ tra le mani. Dopo qualche mese, quando un amico mi spacciò un po’ della sua, arrivò questa grande possibilità.
Una volta a casa però il mio entusiasmo e la mia gioia furono accompagnati dalla paura di non essere in grado di gestirla correttamente.
“E adesso?!?! Calma… niente panico… imparerete a conoscervi!” ripetevo tra me e me.
Così le detti il benvenuto che si riserva ai migliori ospiti, bagnetto caldo, copertine asciutte e sterilizzate, possibilità di dormire al fresco e al riparo da qualsiasi nemico, pasti regolari e di qualità, insomma non le facevo mancare nulla!
Eppure la mia paura di non essere alla sua altezza era causa di una considerevole distanza tra me e lei: all’inizio io e Teresina (questo il nome con cui l’avevo battezzata) panificavamo insieme, ma nessuna delle due capiva l’altra e i risultati erano deludenti.
Era un rapporto strano, morboso, ma nonostante le continue discussioni, nelle quali volavano anche parolacce, io mi ero affezionata a lei e se Teresina non voleva proprio saperne di crescere, certo non poteva dirsi lo stesso della mia voglia di panificare e soprattutto di panificare insieme a lei!
La scoperta della pasta madre mi stava portando verso un’ altra scoperta, ben più importante, quella della parte più creativa e produttiva di me, la quale è venuta fuori proprio iniziando ad impastare acqua, farina e… Teresina!
Pian piano maturava in me la consapevolezza di ciò che volevo fare, e questa passione mi faceva davvero battere il cuore e mi dava quel coraggio che spesso è mancato al mio carattere un po’ insicuro. Insomma, stavo facendo con la mia pasta madre un percorso introspettivo alla ricerca della mia vera identità e lo stavo facendo sotto tutti i punti di vista e nel modo più naturale possibile.
Poi un bel giorno su Facebook ricevo l’invito di iscrizione ad un gruppo di panificazione da parte della mia cara amica Carolina, a cui dedico un grazie di cuore per avermi invogliato a seguire questo percorso credendo in me prima di tutti. Io e Teresina entriamo così in questo gruppo chiamato LA PASTA MADRE ed entriamo in punta di piedi, ospiti di questa nuova famiglia che già all’epoca era numerosissima, con tanti nomi nuovi, tanti volti nuovi, altrettante ricette; persone lontane chilometri e chilometri eppure tutte tanto vicine, unite dallo spirito di condivisione e dalla passione e dall’amore per i propri lieviti.
Mi dico: “Finalmente un posto dove le persone, pur non conoscendosi realmente, si confrontano, si consigliano, si aiutano, si confortano… SI RISPETTANO!”
Finalmente un posto in cui poter raccontare me stessa attraverso la mia passione, senza poi sentirmi ridicola o incompresa, cosa che invece succede quando si dedicano le proprie parole a chi non vuole capire né quindi sa apprezzare il concetto di ritornare alle origini per ritornare a mangiar sano.
Da quel mio ingresso nel gruppo é passato poco più di un anno. Ne ho fatte di esperienze panificatorie in questi 365 giorni, alcune ben riuscite, altre fallite, eppure sono felice di ogni singolo impasto realizzato.
Oggi io e la mia pasta madre abbiamo fatto la pace definitiva ed io non smetterò mai di parlarle e dirle grazie per quanto lei ha insegnato a me.
Sono una persona che vive di emozioni e di sentimenti e per me la pasta madre è davvero qualcosa di speciale e mi piace pensare che abbia addirittura un’anima, ma so che anche in questo ognuno di voi membri potrà capirmi.
Oggi devo ringraziare tutti voi, miei compagni di viaggio, molti dei quali sono diventati veri amici, perché attraverso le vostre creazioni donate ogni giorno entusiasmo, voglia di fare e di non arrendersi mai!  Ma ancor di più ringrazio il lavoro da amministratrici e rifondatrici di Alessia, Elena e Francesca, un lavoro fatto con umiltà e serietà che giorno dopo giorno ci permette di crescere, di dedicare alla nostra passione le giuste attenzioni e di avvicinarci al mondo della panificazione sempre nel rispetto della libertà di ciascuno, un lavoro che ci permette di scegliere ricette e procedimenti secondo le nostre esigenze e capacità.
Questo gruppo mi ha dato tante emozioni di tutti i tipi, ma sicuramente la più grande e inaspettata è stata quella di incontrare il mio attuale compagno di vita. Grazie Gianluca per quanto mi hai insegnato e per l’amore che mi doni condividendo con me questa meravigliosa passione.
Insomma, c’è tanta vita vera in questo gruppo, molto più di quello che si possa pensare, e oggi  in 10000 festeggiamo emozioni e sentimenti veri.
Se il gruppo continua a crescere è merito di tutti noi! Siamo 10000 nomi, 10000 volti, 10000 amici che rispettano il lavoro dell’uno e dell’altro. Siamo 10000 vite diverse, ognuna con il proprio bagaglio di sapere e di esperienze, ma siamo prima di tutto 10000 cuori che oggi  battono all’unisono per LA PASTA MADRE.

Alessia Tirri