Ilenia T.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

La vita riserva sorprese inaspettate e una di queste è stata per me la pasta madre.
Essa era un mondo per me lontanissimo fino a quando un bel giorno di tre anni fa confido ad un’amica il grosso problema di allergie che avevo appena scoperto di avere. Come avevo avuto i risultati delle analisi il mio mondo era cambiato e mi ero ritrovata catapultata in una realtà che pochi mi avrebbero invidiato, ma come ho sempre fatto anche in passato mi ero rimboccata le maniche e avevo iniziato a cercare il modo di mangiare, anche se mi era stato tolto quasi tutto. In quel quasi c’era però la pasta madre ed essa è stata la svolta che mi ha dato lo stimolo e la voglia di andare avanti e ricominciare.
In montagna incontro l’angelo custode che con tanto amore me la dona: la battezzo come se fosse un figlio, la controllo con cura  e la amo da morire, vederla crescere mi crea un grande entusiasmo e addirittura  le prime sfornate mi emozionano e mi coinvolgono a tal punto da cambiare totalmente la mia quotidianità.
Per una persona normale sarebbe stata solo un’avventura, ma per me fu la svolta. Elisa Lelli, la mia amica, mi disse al momento della consegna: “So che sarai in grado di gestirla con destrezza e facilità, quindi va e cerca di ricominciare a vivere con serenità.” Seguire le sue parole non è stato facile ma… ci sono riuscita!!!
Per nottate intere ho letto ricette e storie di  persone che, chi per salute e chi per curiosità, come me avevano scelto questo stile di vita. La pasta madre unisce, crea una sana dipendenza, aiuta a socializzare…e tutto questo mi rende davvero felice.
Sono entrata nel gruppo della Pasta Madre per merito di Elisa, lì mi si è aperto un mondo e ho conosciuto gente ️️unica, gente disposta sempre a darti una mano, gente che usa il suo sapere per condividerlo con gli altri, insomma un gruppo con l’aspetto di una grande famiglia.
Non finirò mai di ringraziare la mia amica e tutte le persone del gruppo che mi hanno aiutato ad uscire dal tunnel e a vedere un bel futuro fatto di mani in pasta e alimenti sani… a tutti voi giunga il mio grazie speciale, un ️grazie pieno di emozioni. Ciò che vi auguro è che il futuro possa riservare a tutti voi tanta gioia e felicità accompagnata dalle grosse soddisfazioni derivanti dalla vostra amica pm!!!

Ilenia Tinti

Paola B.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

‘Pasta madre’… fino a qualche anno fa era per me solo un termine che avevo sì sentito nominare, ma che non avevo ben chiaro cosa fosse.
Poi un giorno, andando a trovare un’amica, vidi che sfornava un pane, che allora era per me bellissimo, se non altro perché fatto in casa (io avevo sempre pensato che i forni di casa non fossero indicati per fare il pane) e perché inondava la casa di un meraviglioso profumo. Ripensandoci ora era in realtà un po’ stile “mattoncino”, ma al tempo lo trovai fantastico.
Così iniziai a chiedere informazioni: “Fatto con lievito madre” mi disse e rispose alle innumerevoli mie domande con quelle poche informazioni che aveva.
All’incontro successivo mi feci così portare un barattolino di questa ‘creatura’ di cui ero decisa a prendermi cura per ottenere da lei il meglio possibile, ed ebbi dalla mia amica anche una ricetta di un unico tipo di pane (che riconobbi poi come le stecche senza impasto), che era l’unico che faceva.
Iniziò così la mia avventura con l’arte bianca, la pasta madre, le farine.
Per qualche tempo mi accontentai di eseguire esattamente le istruzioni fornite con risultati molto simili al pane che avevo assaggiato da lei: profumato, genuino ma… un po’ pesantuccio! Ed allora iniziai le ricerche sul web. Digitai “lievito madre, lievito naturale, pasta acida e poi … pasta madre” ed ecco tra le altre cose comparve la pagina fb “La Pasta Madre”. Era allora un gruppo di circa 3000 persone… e mi sembrava già enorme!!
Come credo tutti, all’inizio mi limitai a leggere le domande, le risposte e le cose interessanti scritte dagli altri, facendo tesoro di tutto quello che poteva essermi utile. Poi piano piano, iniziai a chiedere io stessa in modo da avere più informazioni possibili. Grazie al gruppo iniziò a crescere la mia conoscenza in materia, ma soprattutto crebbe la mia passione e voglia di imparare. Sempre tramite il gruppo iniziai a frequentare corsi con i migliori maestri italiani di arte bianca (Flaborea, Rocchi, Marinato, Zaghini, Vitali).
Ora non mi reputo certamente un’esperta, anzi, più frequento corsi e più ho voglia di frequentarne, però i prodotti che sforno mi danno una soddisfazione immensa… Pizze, focacce, brioche sfogliate, panettoni e grandi lievitati in genere, grissini e pane di varie forme ormai fanno sì che, salvo rare eccezioni, io non riesca più ad apprezzare quello che trovo in giro nei vari ristoranti o pizzerie. E che differenza tra i panini di adesso e quel mattoncino che sfornavo anni fa, che pur mi dava analoga soddisfazione!!!!

Paola Boella

Gabriella G.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Ciao, io mi chiamo Cleto e sono un lievito abbastanza giovane.
La mia mamma Gabriella mi ha fatto nascere in aprile dello scorso anno, tra poco sarà il mio primo compleanno e io non vedo l’ora di scoprire come mi festeggerà!
Mi ha raccontato che a lei piace tanto cucinare e che trova sempre tante idee in un posto che chiama “la rete”. Qui ha incontrato tante persone con le sue stesse passioni e una di queste amiche le ha parlato di un gruppo dove tutti fanno pane, dolci e tante altre cose buone senza usare quelle bustine che lei usava sempre, ma un lievito speciale, che nasce mescolando un pochino di farina e un pochino d’acqua e basta.
La mia mamma ha bussato a quel gruppo e subitissimo la hanno accolta e le hanno spalancato le porte di un mondo che non conosceva. Ha iniziato subito a vedere che i tanti nuovi amici facevano cose bellissime e buonissime e che qualcuno era anche disposto a regalare un pezzettino della sua pasta.
“Quasi quasi vedo se c’è qualcuno qui vicino…” si è detta, ma poi ha iniziato a farsi strada dentro di sé l’idea di far tutto da sola: un zic di farina buona buona, un altro zic di acqua e via, si comincia!
Pian piano, giorno dopo giorno mi dava un po’ di pappa ed io crescevo, prima sembravo un pigrone, ma poi d’un tratto sono come esploso e lei mi ha dato il suo benvenuto trasformandomi in fragranti grissini! Quel giorno la mia mamma ha fatto un segno sul calendario perché ero finalmente diventato il suo LIEVITO MADRE, ma… come doveva chiamarmi? Lievito e basta? No, non le piaceva affatto. E allora via con una lista di nomignoli che… solo il pensiero che avrei potuto essere chiamato così…. brrrrrrrrrr!!! E poi l’idea è arrivata: è tornata a guardare il calendario, proprio lì dove aveva messo quel segno e ha letto: 26 aprile S. Cleto……”CLETO!, ecco lo chiamerò così, dopotutto non è così male, no?” E da allora via con tante belle ricettine, prima semplici semplici e poi sempre più difficili, perché alla mia mamma piace tantissimo sperimentare tante cose buone e sempre nuove…
Per Natale son diventato tanti panettoni che la mia mamma ha regalato alle sue amiche e qualche giorno fa mi ha messo pure nelle sue prime colombe! Ero davvero bello, peccato che sono stato divorato troppo in fretta!
Lei dice che tutte le ricette per trasformarmi le trova soprattutto in un posto chiamato “il lievitario” che le “boss” del suo gruppo preferito hanno creato apposta per aiutare tutti gli amici a trovare tante belle e buone idee per mettere sempre le mani in pasta.
La mia mamma mi ha anche detto di essere tanto orgogliosa di aver dato una mano qualche tempo fa a correggere qualche piccola imperfezione di questo “lievitario”. Mi ha raccontato che queste sue amiche hanno anche avuto qualche problemino, che qualche cattivone ha creato scompiglio, ma che loro ne sono uscite più forti e più unite di prima. Hanno sì dovuto cambiare casa e nome al gruppo, ma in più di diecimila le hanno già seguite! Cavoli, ma ci pensate? Diecimila mamme (e papà) con diecimila paste madri, lieviti, licoli,… Tutti insieme siamo una vera forza! Adesso vi saluto! Io e la mia mamma dobbiamo metterci all’opera, …per domani devo diventare del pane fragrante e profumato!

Gabriella Galli

Elena M.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Ho cominciato con la pasta madre perché non ne potevo più del cibo americano. Qualsiasi cosa si comperi qui sembra di plastica, anche le cose chiamate “organic”. In più stavo studiando, e passavo le mie giornate in casa, ore e ore a leggere e prendere appunti, lunghe sedute al computer ad elaborare dati, con risultati poco confortanti, sfiancanti pomeriggi passati a spremersi le meningi per produrre un paragrafo, mezza pagina. Avevo bisogno di qualche cosa di materiale, appagante, buono… e ho trovato la pasta madre! Non so come, perchè negli Stati Uniti non se ne sente parlare quanto in Italia, ma mi sono subito appassionata. Impastare mi rilassa e distoglie la mente dalle preoccupazioni, produrre qualche cosa di buono in tempi ragionevoli, ma senza fretta, mi tranquillizza e mi gratifica. Non provo cose difficili, non ne ho il tempo, sperimento un po’ ma non troppo e sono contenta così.
Avrei forse smesso dopo pochi mesi quando ho finito il dottorato, ma ho trovato il gruppo. Non so esprimere quanto mi meravigli ogni giorno a vedere tutte le cose buone che tutti i membri del gruppo sono capaci di produrre, l’ingenuità dei neofiti e la sapienza e generosità degli esperti; la ricchezza di esperienza, tradizione ed innovazione che c’è nel Lievitario.
Per me è uno stimolo continuo, una fonte di ispirazione e di saggezza, di creatività e di voglia di fare.

Elena Maggioni

Amelia M.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Venerdì 1 Novembre 2013, alle spalle un anno schifoso per me, per non dire altro,  e in questo giorno rabbia, voglia di serenità e di VITA. Una vita, quella di mia figlia l’ho data, cosa fare in così poco tempo che mi dia quello stesso senso di rinascita di cui oggi ho bisogno?
Accendo il computer e comincio a navigare, decido di mettere un po’ di musica e accendo Youtube e cosa vedo? Un video che ha per titolo “Pasta madre”…
E’ da un po’ che ci penso, è da un po’ che leggo notizie ed è da un po’ che sono tentata a provare e oggi mi dico: al massimo butto tutto, voglio però provare! E via con acqua e farina, pazienza, curiosità. E giorno dopo giorno la vedo nascere, vedo il risultato della mia costanza.
E ora che è pronta cosa faccio? Una sera mi collego a Facebook e parlando con una mia amica mi dice “Hai fatto anche tu il lievito madre?? Allora devi conoscere il gruppo, sono dei fuori di testa!”. “Aiuto – pensai – cosa faranno mai?”
Mi iscrivo e la prima cosa che vedo sono foto su foto, gente che chiede, si consiglia, condivide le proprie ricette… Ma che belle, bellissime cose sforna sta gente, aiuto, sono invasati? Ok al massimo se mi stanco mi elimino, alla fine so come si fa pane e pizza, eh si pane e pizza…pensavo di saperli fare. Mi si apre un mondo, è vero la base è: acqua, farina, lievito e sale, ma la tecnica? Le informazioni scientifiche? Ma qui c’è tutto e cosa fare se non cominciare a studiare e confrontarmi con le migliaia di persone presenti. E i libri che ho comprato? Beh cari miei, quei libri non servono più! L’esperienza di tutta quella gente è molto più di un libro, l’esperienza di vita vale molto più! Bene, è passato più di un anno e sono ancora li, a non finire mai d’imparare, e cercare di aiutare, per l’esperienza e le nozioni che ho, le persone che continuamente chiedono “Come si fa la pasta madre?” “Scusate cosa significa esubero?” Già, le domande sempre quelle, ma stavolta non sono io a chiedere e scusate se è poco ma ora quel gruppo d’invasati sono il MIO gruppo e nonostante i momenti di tristezza nel vedere come gente insulsa se lo sia rubato, lo spirito è sempre quello ed è fatto di PAZIENZA, CONDIVISIONE e VITA!!

Amelia Marzano

Roberta R.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Un giorno di qualche mese fa, a casa di amici, mi fecero assaggiare per la prima volta il pane fatto con lievito madre e durante tutta la serata non si parlò d’altro che di questo tra mille curiosità e domande. Verso fine Adriana, la mia amica, mi chiese:  “Ne vuoi un po’?”
In effetti era balzata in mente anche a me quest’idea, ma non avevo osato neppure proporla, poiché avevo capito immediatamente che stavamo parlando di un vero e proprio universo parallelo ed in molte cose alternativo e che un dono del genere presupponeva senso di responsabilità ed impegno nella conoscenza e nella gestione.
Sentendo per la prima volta termini come licoli e rinfresco non mi reputai neanche esattamente all’altezza della richiesta, ma poi la mia amica, carinissima, rispose con molta pazienza ad una valanga di domande. Ricordo che avrei quasi voluto prendere appunti sulle cose che mi spiegava mentre deponeva in un barattolino un pezzetto del suo Hulk. Mi parlò anche di un gruppo Facebook di appassionati della materia a cui lei era iscritta, suggerendomi di fare lo stesso.
A chi è estraneo a questo mondo sembrerà assurdo sentir parlare di responsabilità e risulterà abbastanza sconvolgente l’abitudine di “battezzare” la propria pasta madre, lo so.
Per la mia il primo nome che mi venne in mente fu “Blobbino”, termine affettuoso che richiamava l’aspetto dell’esserino sulla cui vita eravamo in tanti , io per prima, a non scommettere un centesimo.
Da quella serata rincasammo con “qualcuno” in più in famiglia, qualcuno con esigenze da soddisfare, con una propria vita, forse anche con un proprio umore (che poi capii essere meteoropatia!), non un asettico cubetto impacchettato, ma un essere vivente da accudire, anzi tanti diversi esserini che solo se in forma riescono a dare risultati sorprendenti.
Povero il mio Blobbino, non ebbe per nulla vita facile con me!
Esso subì ripetuti attentati involontari per rinfreschi sbagliati, farine cambiate improvvisamente o dimenticanze, ma a tutt’oggi resiste e fa il suo dovere.
Devo riconoscere che esso è più resistente di quanto pensassi e che non era “lui” il difficile, ma io a dovere imparare a conoscerlo e a riconoscere i suoi segni di vitalità o disagio.
Un grosso, grossissimo contributo in questo non posso che ascriverlo al gruppo per tutte le risorse che offre, per i file, i post e i vari commenti.
Ho iniziato ammirando le vostre realizzazioni e ho poi imparato, anche dagli errori degli altri, a conoscere questo mondo che fino a qualche settimana prima mi era del tutto sconosciuto.
Ho imparato soprattutto ad apprezzare in ogni persona, al di là di provenienza o traguardi e competenze raggiunti, la profonda passione e la generosità nel condividere le proprie conoscenze.
Questo fa sì che il gruppo sia un qualcosa di più di un insieme di semplici appassionati del settore e sia molto simile ad una grande famiglia virtuale (e neanche poi così tanto!) della quale sono fiera di far parte!
E ci può stare la giornata no di chi che si stizzisce per l’ennesima e a suo avviso banale domanda, o l’esistenza di un cugino alla lontana con cui proprio non si lega: tutto è normale e tutto riflette la vita, ma quello che conta è la passione comune per ciò che non è semplicemente acqua + farina + lieviti e batteri, ma un qualcosa di ben più immensamente grandioso.
E quando nel tentativo di spiegarti che la cera di una candelina della torta si sta sciogliendo accade che la tua bambina di quattro anni ti dice che “sì mamma, sta facendo… come la pasta madre!!! “, ecco che anche la giornata più cupa si tinge di rosa e non puoi fare a meno di riconoscere che pure questo mondo ci riserva conoscenze e lezioni d’amore davvero inaspettate.

Roberta Ribaudo

Valentina V.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Io mi chiamo Valentina, ho trentun’anni e da circa un anno e mezzo ho riscoperto la pasta madre.
Si, riscoperto: quando ero una bambina la mia bisnonna faceva il pane a casa; non era un hobby o una passione, lei da sempre nel suo forno a pietra faceva il pane per tutta la settimana. Lasciava che io e mia sorella toccassimo l’impasto, ma c’era una cosa che non potevamo toccare, lei la chiamava “a livatina”. Non sapevamo il perché, ma dato che potevamo giocare col resto dell’impasto non ci importava, in fin dei conti la nonna preparava sempre “la nostra pagnottina” che per il semplice fatto di vederla nascere da acqua e farina, crescere e poi diventare pane, ci sembrava la cosa più buona del mondo e la divoravamo subito. Avevo circa sette anni quando la mia bisnonna se ne andò via portandosi dietro anche “la mia pagnottina” insieme a mille altre cose semplici, belle, genuine.
Un anno e mezzo fa ero in giro con mio marito e una coppia di amici, era ora di cena ma non avevamo nulla di pronto o da poter cucinare velocemente; ci venne così l’idea di prendere due buoni filoni di pane e condirli. Girammo tre panifici ma con delusione trovammo solo pane che sembrava finto e gommoso, tanto da abbandonare l’idea del pane condito. Arrabbiata promisi ai miei amici che avrei fatto io un pane migliore di quelli che avevamo appena visto.
Il giorno dopo a lavoro raccontai l’episodio alla mia collega Eleonora che, divertita, mi disse che lei da anni preparava da sé tutto per la sua famiglia con il lievito madre. Incuriosita e affascinata mi feci spiegare il più possibile e lo stesso pomeriggio provai a far nascere la mia pasta madre. Una settimana dopo però la feci morire dignitosamente cuocendo delle piadine che regalai a mia madre e accettai in dono un po’ della pasta madre di Eleonora: non volevo aspettare mesi, volevo poter fare subito il pane (allora non avevo consapevolezza dei tempi del nostro amato lievito!) Lei mi dette due sole raccomandazioni: abbine cura e iscriviti al gruppo facebook La Pasta Madre.
Il giorno dopo ho impastato e di notte infornato il mio primo pane con la pasta madre. Quando l’ho assaggiato mi sono emozionata. E non perché era troppo bello o troppo buono (non era infatti né l’uno né l’altro), ma perché quel gusto mi ha portato indietro di venticinque anni: solo in quel momento ho realizzato che il lievito madre era “a livatina” della mia bisnonna. Quel gusto, quel profumo, quei residui di impasto sulle mani, hanno rievocato in me ricordi e sensazioni perdute da tanto. Ed è stato amore.
Il giorno dopo mi sono iscritta al nostro gruppo ed è stato amore a prima vista anche quello. Le persone gentili e disponibili che ti aiutano e consigliano, le foto accattivanti che ti fanno nascere nuove sfide con te stessa e ti permettono di entrare virtualmente nelle cucine degli altri membri del gruppo, un grande gruppo di amici. E come in ogni gruppo di amici c’è chi meravigliosamente ci guida (le nostre Boss), quello che scherza sempre e sdrammatizza tutto (Arster), quello che ne sa più di tutti ma non lo ostenta ((A) Giancarlo) quella che nonostante a questo punto è riuscita a realizzare tutti i lievitati con soddisfacente risultato, continua a far meglio gli acrostici per ogni occasione (IO!)… e tutti gli altri naturalmente.
Abbiamo imparato a conoscerci, convivere e rispettarci; ogni tanto viene fuori qualche maestrina o qualche “professionista” a cercare di mettere zizzania, ma lascia il tempo che trova (che è il tempo di un post). Abbiamo superato ben altro, quindi godiamoci questo nuovo traguardo, ricordiamoci che primeggiare cozza molto con la straordinaria semplicità della pasta madre, coccoliamo i nostri lieviti e le persone che amiamo con ciò che lei ci permette di realizzare e, di cuore, buon #10000 a tutti.

Valentina Viola

Sonia N. T.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Pensiamo ad una bambina curiosa che si incantava a vedere il babbo pizzaiolo mentre impastava e preparava la pasta per la pizza nel suo locale, e pensiamo alla sua felicità quando il suo adorato babbo, una volta finito di impastare, le dava un pezzo del suo impasto e lei tutta contenta lo conservava dentro ad un barattolo di vetro guardandolo crescere e tra un problema di matematica e un’analisi grammaticale, il suo cuoricino si riempiva di gioia e lei si sentiva fortunata, fortunata perché aveva questa cosa da accudire.
Ora quella bambina è cresciuta, ma si è portata dentro di sé l’amore per gli impasti e l’incanto per quella meravigliosa magia che è la lievitazione e quando anni fa, in un fortuito incontro con una bellissima persona che si chiama Silvia, ha avuto in dono la sua Mimì, per lei è cominciato l’inizio di un percorso d’amore e soddisfazione che ha trovato il suo picco con un’altro bellissimo incontro, quello con il gruppo ”LA PASTA MADRE”. Qui ha trovato persone che non solo condividono la sua stessa passione ma, in una sorta di mutuo scambio, un bellissimo arricchimento, perché il gruppo è un posto dove si passa dalla discussione costruttiva allo scambio di consigli e competenze personali, consigli e competenze condivisi con piacere ed entusiasmo da tutti. Ma questo non sarebbe possibile se non ci fossero dei capitani (nel nostro caso la BOSS e le VICEBOSS) che gestiscono la squadra nel migliore dei modi  e se (perché no) anche noi non fossimo così bravi a fare del nostro meglio per questa compagine che da nord a sud raccoglie il più appassionato e variegato mondo della PASTA MADRE.

Sonia Nieri Turini

Laura B.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

Eccomi qui a raccontare la mia esperienza.
Dopo l’estate mi è balenata l’idea di iniziare con la pasta madre: guardando su internet ho trovato una spacciatrice nella mia zona, l’ho contattata ed eccomi qui!!!!!
Ho la pasta madre dai primi giorni del mese di ottobre 2014: si chiama Mafalda! Grazie a lei ho scoperto un mondo nuovo e solo voi potete capire che cosa si prova a creare con lei!!!!!
Lavorando tutto il giorno mi viene difficile impastare in settimana, ma non vedo l’ora che arrivi il week per poter fare il pane con Mafalda!!!!
All’inizio mi ero un po’ demoralizzata perché le cose non uscivano bene, e ancora capita alle volte, ma poi mi son detta che dovevo provare e riprovare, ed infatti qualche risultato buono l’ho poi avuto.
L’iscrizione al gruppo mi è stato suggerito dalla mia spacciatrice e quello che ho scoperto è che un gruppo non è fatto solo di numeri, ma soprattutto di persone, persone che puoi ritenere anche amici e sono sempre disposte ad aiutarti e a dare consigli. Davvero non posso che ringraziarvi per tutto quello che fate e che farete!!!!
Laura Bergomi

Antonella P.

Written by Alessia la Boss. Posted in Gruppo, Io la mia Pasta Madre e Voi

La pasta madre, il lievito naturale, “ o criscit”… è così che lo chiamiamo a Napoli ed è così che lo chiamavano mia mamma e mia nonna, le quali facevano il pane per guadagnare qualche soldino.
E’ stata la mia mamma ad insegnarmi come si fa il pane. Con lei ci divertivamo spesso a mettere le mani in pasta. Ricordo che mi diceva sempre: ‘Impasta, impasta. E’ faticoso vero? Ma vedrai che soddisfazioni!’
E aveva ragione!  Però, il destino mi ha costretta a mettere da parte questa passione e quasi abbandonarla del tutto, fino a quando, iscrivendomi ad un gruppo di cucina, ho visto delle foto che raffiguravano panini. Erano panini meravigliosi, fatti con lievito madre. L’artefice di tanta bontà era Margherita Bartolomeo. E’ stata lei ad ispirarmi e a farmi ritornare la voglia di creare. Lei mi ha parlato del vostro gruppo. Così il 3 novembre 2013 inizia la mia grande avventura e nasce la mia pasta madre con sola acqua e farina.
Mi sono iscritta al vostro gruppo e ho scoperto un mondo soffice e buono. Mi avete aiutata tanto e in un periodo difficile, grazie alle vostre meravigliose creazioni, mi avete fatto ritrovare la voglia di mettermi in gioco.
Ora sperimento le vostre ricette e mi diverto molto e ogni volta che sforno il pane sento l’odore della mia mamma!
Grazie a ognuno di voi,  grazie per quello che mi avete insegnato, grazie per ogni volta che mi avete consigliato e supportato. Siete un gruppo (famiglia) meraviglioso.