Quando la Tecla va in vacanza…

Written by Alessia la Boss. Posted in Cure e Mantenimento, Gruppo, LiCoLi

Sono appena rientrata da un meraviglioso mese trascorso al mare coi miei bimbi.
È stato un mese di assoluto relax: nessuna auto da guidare, nessun orario da rispettare, niente salti mortali per far coincidere i vari impegni familiari, in costume dalla mattina alla sera, sole, bagni, spiaggia fino alle 20, pasti semplici e veloci.
È stato tutto positivissimo a parte il fatto, decisamente rilevante per le mie consuetudini, di trovarmi in un appartamento dotato di un microscopico forno a gas dell’anteguerra con solo calore da sotto.

Sapendolo quando arrivo a preparare i bagagli mi dico:

Ma la Tecla* la lascio a casa o la porto in vacanza con me?

(*la Tecla è il mio licoli)

Immagino infatti che con certe premesse non riesca ad avere la mia consueta autosufficienza panificatoria con pane, pizza e briochine della colazione, quindi, con buona pace della mia coscienza, decido di fare rinfresco al triplo (15 g licoli, 45 g farina e 45 g di acqua) e lasciarla in frigo.
Poi però penso ai pancake e ad eventuali piade salvacena e oltre al barattolino che lascio a casa, rinfrescato con le proporzioni sopra indicate, ne porto un’altra ‘copia’ in vacanza con me.

Ammetto che avendola a disposizione non mi limito alle piade (fatte una sola volta!) e ai pancake (preparati per le colazioni ma anche per alcune merende che richiamano al nostro ombrellone gran parte dei bimbi dello stabilimento): provo il pane (due tentativi… due panfrittata di pochi centimetri di altezza ahahahahah ma in quel forno far pane decente è impossibile!) e mi specializzo in focaccia: al primo esperimento ho un risultato senza infamia e senza lode, ma le volte successive, dopo aver individuato i barbatrucchi da usare per sfruttare al meglio il malefico forno a gas, essa mi soddisfa decisamente.

Faccio anche un paio di spacci on the beach perché va bene il relax e lo staccare da ogni routine (anche da quella del Gruppo!!!) ma donare lievito tra salmastro e granelli di sabbia ha comunque il suo perché ^_^

Rientro a casa rigenerata dalla vacanza, ma pure con una gran voglia di riprendere a panificare come si deve e riaccendere il forno a legna.

Poso i bagagli e mi precipito a verificare lo stato di forma della Tecla abbandonata in frigo: nessun odore di acido e soltanto uno strato di acquetta più scura in superficie… tutto nella norma!
La fotografo accanto alla sorella che si è fatta il suo bel mese di vita balneare ed è stata rinfrescata quello stesso pomeriggio prima di lasciare Viareggio.

Prima di procedere al rinfresco dellaTecla rimasta a casa la sforchetto (ebbene sì l’acquetta che si forma in superficie, anche se di un colore che va dal marroncino al nero NON va tolta!); ho intenzione di rinfrescarla giusto per fare una serata piade nei giorni successivi, non mi interessa di tenerla come madre avendo anche l’altra.

La trasferisco in un barattolo più grande, ma sono costretta a dosare acqua e farina a caso valutando ad occhio la consistenza poiché mi accorgo che la bilancia è rimasta nell’auto di mio padre assieme ad altri bagagli da recuperare l’indomani.

Con la Tecla ‘marina’ impasto la pizza per la sera successiva. Ne ho poca, sicuramente meno del quantitativo necessario (come dicevo senza bilancia è ben difficile essere precisi…) e metto in impastatrice tutta quella che ho lasciando da parte il barattolo sporco con l’intenzione di rinfrescare il microavanzo di lievito spalmato sulle pareti e riporlo poi in frigo come madre.

Dopo aver terminato l’impasto della pizza butto dentro al barattolo un bel po’ di acqua, shakero e aggiungo farina fino a trovare la consistenza cremosa ‘da licoli’, ma poi mi accorgo che… mi sono confusa e quel rinfrescone è stato fatto nel barattolo sporco della Tecla che era rimasta a casa e non in quella portata in vacanza con me!!!

Poco male, faccio lo stesso con l’altro barattolo e li lascio entrambi a ta fino al mattino successivo, così ho pure modo di vedere come reagiscono.

E voilà: Tecla marina (a dx) verso Tecla lasciata per un mese in totale abbandono in frigo (a sx)… SITUAZIONE DI ASSOLUTO PAREGGIO!!!

Nella notte hanno avuto la stessa identica crescita (oltre il raddoppio) e presentano entrambe bolle spumeggianti in superficie.

Mi dico che già che ci sono posso andare oltre e mettere alla prova entrambi i lieviti (che poi sono lo stesso) utilizzandoli nel pane che ho intenzione di impastare e cuocere nel forno a legna.

Faccio ovviamente due impasti e uso proporzioni identiche di lievito, acqua e farina; nello specifico miscelo 100 g licoli con 700/750 g di acqua, 950 g farina (250 g di un mix di farro e senatore cappelli del mulino di Piezza trovato in dispensa e 700 g di una farina tipo 00 con forza e proteine sconosciute acquistata di primissimo mattino nel forno sotto casa dato che in casa non avevo altro 😮) e 3 cucchiaini di sale.

Lascio lievitare a ta fino al primo pomeriggio (sulle sei ore) facendo qualche giro di pieghe nella tarda mattinata.

 

 

Alle 14 formo con ciascun impasto due filoni che metto a lievitare nei cestini.

Verso le 18 il forno è a temperatura e i pani sono tutti perfettamente lievitati.

In forno hanno una crescita pressoché identica.

Dopo la cottura del pane procedo con quella della pizza (impasto Manola) che avevo messo fuori frigo e stagliato verso le 15.

Aspetto il completo raffreddamento del pane per vedere la fetta e anche qui… NESSUNA SORPRESA!!!

L’esperimento Tecla contro Tecla dice che… VINCE LA TECLA!!!

Se un lievito è ben attivo niente lo ferma, neppure le lunghe soste in frigo 😉

Dunque partite in tranquillità per le vostre vacanze: se avete licoli non vi resta che rinfrescare, magari al doppio o triplo e mettervi in viaggio, per un mese ed oltre non avrete problemi. Pure con solida fino a un mesetto potrebbe bastare un rinfresco maggiorato prima della partenza, ma insomma, se sapete di mancare di casa per parecchie settimane potete sfarinare per sentirvi più tranqilli, al vostro rientro la riattivazione del vostro lievito risulterá rapida e sicura (per i dettagli date un’occhiata qui).

Buone vacanze a tutti e… ricordatevi il nostro contest #sognodiunpanettonedinizioestate

 

 

 

 

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